Laureato in Scienze Politiche e Relazioni Internazionali all'Università degli Studi di Parma, ha arricchito la sua formazione con esperienze internazionali presso l'University of Bath nel Regno Unito e la University of Lapland in Finlandia, grazie al programma Erasmus+. Successivamente, ha conseguito una specializzazione in Governo e Politiche – Comunicazione e nuovi media presso la LUISS Guido Carli di Roma. Appassionato di divulgazione europea, il suo lavoro di ogni giorno, ha partecipato a progetti formativi contribuendo a laboratori sull’UE e la sua comunicazione. Durante il periodo universitario a Roma è stato studente del Collegio di Merito Villa Nazareth.
Quali sono stati i momenti o le scelte decisive nella tua formazione?
La scelta più importante, che continua a guidarmi anche oggi, è stata quella di voler sempre integrare esperienze diverse tra loro. Durante gli studi mi sono impegnato nell’associazionismo, ho fatto l’animatore in parrocchia, il rappresentante degli studenti al liceo, il consigliere comunale. Poi sono arrivati i periodi di studio all’estero, grazie al programma Erasmus. Questa “orizzontalità” delle esperienze è diventata un patrimonio prezioso, sia sul piano umano che professionale.
Che ruolo ha avuto il Collegio di Merito nella tua crescita personale e professionale?
È stato semplicemente fondamentale! Gli anni vissuti in Collegio mi hanno permesso di realizzare il sogno di specializzarmi alla LUISS, che era il motivo principale del mio trasferimento a Roma. Poi col tempo mi sono reso conto che il dono più grande che stavo ricevendo andava ben oltre l’opportunità accademica. Ero immerso in una comunità straordinaria, fatta di persone brillanti e di grande spessore umano. Ne sono uscito arricchito, soprattutto sul piano personale. Le amicizie nate in quegli anni le porterò sempre con me. E poi, è lì che ho conosciuto mia moglie!
Qual è il tuo ruolo attuale alla Commissione e di cosa ti occupi quotidianamente?
Sono il "Digital Leader" per la Commissione europea in Italia. Mi occupo della strategia di comunicazione digitale e ne seguo l’implementazione. Questo significa gestire i canali social ufficiali, sviluppare contenuti e stipulare media partnership che ci permettano di raggiungere al meglio i nostri obiettivi di comunicazione istituzionale.
Quali sono le principali sfide che ha incontrato nel tuo lavoro?
La sfida più grande è riuscire a ritagliarsi uno spazio in un ecosistema digitale sempre più affollato e, purtroppo, spesso inquinato da disinformazione e fake news. Per questo è fondamentale costruire una community capace di creare un ponte tra cittadini e istituzioni, rafforzando la fiducia e il dialogo.
Perché è importante oggi parlare d’Europa con i giovani?
È vero che Millennials e Gen Z in Italia – e non solo – tendono a essere più favorevoli all’Unione Europea rispetto ad altre fasce della popolazione. Tuttavia, mostrano ancora un interesse limitato per la politica dell’UE e per il suo funzionamento. I dati lo confermano, ed è un segnale d’allarme per il futuro. Il progetto europeo ha bisogno di essere alimentato e plasmato da giovani consapevoli e partecipi.
Che messaggio vorresti trasmettere ai giovani italiani sul senso dell’Unione Europea?
Ragazzi, ricordiamoci che molti dei privilegi che oggi diamo per scontati – dalla pace alla libertà di movimento, dalla solidarietà alla crescita economica – sono frutto concreto dell’Unione Europea. È un progetto politico straordinario, ma non è scontato: ha bisogno del vostro impegno, delle vostre idee e della vostra partecipazione.
Qual è la lezione più importante che hai imparato da questa esperienza europea?
Uniti si possono raggiungere risultati impensabili. Aprirsi alla diversità e andare oltre le proprie convinzioni ci arricchisce profondamente, come persone e come cittadini.